Curatore d'Arte

YELLOW SEA Stefano Ianni

YELLOW SEA

Opere Di

Stefano Ianni

L’artista aquilano Stefano Ianni  inaugura ad Istanbul, presso la Galleria Russo, la personale Yellow Sea . Situata nel cuore della città turca la galleria esporrà, in collaborazione con l’Associazione Culturale NeoArtGallery di Ferdan Yusufi e Giorgio Bertozzi, dal 20 aprile al 20 maggio prossimi l’ultima ricerca del pittore ispirata al mare appunto inteso nelle sue tante accezioni ma soprattutto come flusso continuo, il “fluctus” latino inteso come onda tutelata dal dio Nettuno poi il colore giallo simbolo di vita e di gioia di vivere, di allegria e di immaginazione. Questi due concetti creano insieme opere intense e di grandissimo impatto realizzate usando tessuto in pile, gommapiuma, pellicole trasparenti e compensato, come avviene nella più grande per dimensioni (200X360) di esse dal titolo, appunto, Grande Mar Giallo composta da ben 52 pannelli, in cui Ianni “immerge completamente l’osservatore in un’installazione verticale che contrasta con il bisogno rassicurante di un “mare orizzontale” e rafforza il senso di spaesamento dello spettatore”. Inizia così un vero e proprio viaggio di scoperta guidati da un’onda gialla che ti fa imbattere in indefinite creature marine che hanno il tratto denso e potente che semplifica e cancella i particolari e ne evidenzia la forza e la capacità di attrazione. Sono “Mostri Gentili” (da “un’opera quasi completamente gialla intitolata Mostri Gentili, che illustra la raccolta di poesie omonima di mia madre Anna Ventura, io ritrovo i germogli che mi hanno portato a questo nuovo lavoro insieme anche ad una serie di opere dove la materia è messa sottovuoto e dove su tutto, domina il giallo”) che guidano lo spettatore a non perdere la rotta dell’esperienza visiva e, al tempo stesso, sono elementi che ci riportano alla realtà, al nostro ambiente, che sia mare, terra o cielo. Sono queste creature a prenderti per mano e a narrarti la storia di Mar Giallo, a raccontarti l’emozione di un luogo ancestrale fatto di mistero, dominato dalla bellezza e dalla purezza di una forza vitale e positiva. “Tutti questi lavori recenti, legati al cambiamento radicale della mia vita dopo il terremoto che ha distrutto la mia città, tendenzialmente si offrono al pubblico – spiega Stefano Ianni – Quando ho iniziato ad utilizzare pelliccia sintetica, quando non è messa sottovuoto, volevo che le mie opere fossero toccate, era un modo per far interagire il pubblico con il mio lavoro. Adesso l’elemento dirompente è il giallo. Questo tipo di giallo molto forte ed intenso, molto saturo e carico che suggerisce il massimo della positività. E’ un colore molto vicino alla spiritualità del bianco, allo stesso tempo ha una grande carica di energia fisica, residuo della luce solare. Insieme a questa forza vitale c’è il tema del mare che deriva sia dalle dimensioni del lavoro, perché ho realizzato oltre cinquanta pannelli, sia dagli elementi visivi che dialogano con il giallo. Anche questi sono resti delle mie ricerche precedenti sulla natura morta. Residui di una realtà che fanno parte della mia memoria e che possono riaffiorare in ogni momento a volte più definiti, a volte più essenziali o indistinti. Sono sempre però ritorni che diventano elementi narrativi”. Come per un maestro quale Mark Rothko, che ha fatto del colore la sublimazione spirituale del suo fare artistico, anche per Stefano Ianni l’opera è un universo che esiste in funzione dell’osservatore, è pensata perché esso ne faccia parte e possa compiervi un’avventura, così l’ esperienza dell’artista è tesa a predisporre tale avventura. Lo spettatore – fruitore è chiamato ad essere in qualche misura comprimario, non della redazione dell’opera, ma di un comune progetto spirituale che coniuga la narrazione con la visione. E in Mar Giallo questo progetto ha il sapore del gioco, dell’allegria che discende dall’invito che ogni pannello o modulo fa allo spettatore chiamato a sperimentare con il tatto e finanche, se si potesse, a scomporre e ricomporre i tanti tasselli secondo la propria sensibilità, scombinando così i piani dell’artista.

La mostra è accompagnata da un catalogo con i testi dalla giornalista e storica dell’arte Angela Ciano e da Marco Brandizzi, Direttore dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.

 

Russo Art Gallery Istanbul

Bogazkesen Cad 21/A, Tophane, 34425 Istanbul

dal 27 aprile al 27 maggio 2017

catalogo in  sede

L’INFINITO MARE GIALLO DI STEFANO IANNI
di Angela Ciano
E’ un infinita distesa di colore. Intenso, carico, purissimo. Ti abbaglia e allo stesso tempo ti invita a guardare, all’azione, alla gioia e al gioco. La nuova ricerca estetica di Stefano Ianni ha la capacità di attirare immediatamente l’ attenzione e di portare la mente e il pensiero dentro un mondo saturo di giallo. Un colore che è, secondo la “Teoria dei colori” di Johannes Itten, “ ….la più alta sublimazione della materia ad opera della luce, irradia luminosità diffusa, priva di trasparenza, lieve come pura vibrazione”.
Ed è appunto “Mar Giallo” il titolo del nuovo lavoro che Stefano Ianni ha concepito come tanti moduli interscambiabili ed essenziali l’uno all’altro perché insieme creano un unicum visivo di grandissimo impatto. Nasce così, questo ciclo che, ancora una volta, utilizza i materiali più disparati: tessuto di pile, tavola, gomma piuma e, naturalmente colori e pennelli. A ribadire, se mai ce ne fosse bisogno, l’importanza e l’imprescindibilità del fatto artistico. Il pensiero creatore è legato a doppio filo all manualità del fare; la capacità di realizzare l’opera pensata è essa stessa fatto artistico.
Inizia allora un vero e proprio viaggio di scoperta guidati da un’onda gialla che ti fa imbattere in indefinite creature marine che, come tutta la composizione, hanno il tratto denso e potente che semplifica e cancella i particolari e né evidenzia la forza e la capacità di attrazione. Sono “Mostri Gentili” che guidano lo spettatore a non perdere la rotta dell’esperienza visiva e, al tempo stesso, sono elementi che ci riportano alla realtà, al nostro ambiente, che sia mare, terra o cielo. Sono queste creature a prenderti per mano e a narrarti la storia di Mar Giallo, a raccontarti l’emozione di un luogo ancestrale fatto di mistero, dominato dalla bellezza e dalla purezza di una forza vitale e positiva. “Tutti questi lavori recenti, legati al cambiamento radicale della mia vita dopo il terremoto che ha distrutto la mia città, tendenzialmente si offrono al pubblico. Quando ho iniziato ad utilizzare pelliccia sintetica, quando non è messa sottovuoto, volevo che le mie opere fossero toccate, era un modo per far interagire il pubblico con il mio lavoro. Adesso l’elemento dirompente è il giallo. Questo tipo di giallo molto forte ed intenso, molto saturo e carico che suggerisce il massimo della positività. E’ un colore molto vicino alla spiritualità del bianco, allo stesso tempo però ha una grande carica di energia fisica, residuo della luce solare. Insieme a questa forza vitale c’è il tema del mare che deriva sia dalle dimensioni del lavoro, perché ho realizzato oltre cinquanta pannelli, sia dagli elementi visivi che dialogano con il giallo. Anche questi sono resti delle mie ricerche precedenti sulla natura morta. Residui di una realtà che fanno parte della mia memoria e che possono riaffiorare in ogni momento a volte più definiti, a volte più essenziali o indistinti. Sono sempre però ritorni che diventano elementi narrativi”. Solo che ora questi elementi hanno una forza maggiore e sono come sottolineati dal tratto più deciso che ne delinea i contorni. “Sono residui meno veri ma più forti perché vanno a comporre un unico lavoro di 52 elementi ed essi, necessariamente, hanno bisogno di un segno più marcato per prevalere o meglio per non essere soffocati dal ritmo geometrico di una composizione così grande”.
Un flusso di energia vitale che va e viene proprio come il flutto del mare, declinato nel colore che più di ogni altro sprigiona vitalità. Ed è questa idea del ritorno continuo ad accompagnare da sempre il lavoro di Ianni e che deriva dal precedente ciclo “Fluctus”, per i latini l’onda marina tutelata dal dio Nettuno, ma che si può rintracciare in tutta la sua ricerca fin dagli esordi negli anni ottanta. A distanza di trent’anni e di fronte a questo Mare Giallo l’impatto di novità è immediato. E’ la prima importante impressione. Quella che ti abbaglia e ti impone di guardare oltre. Ed è questo andare oltre che porta a scoprire cosa c’è realmente dentro tutto questo Mare di Giallo. “Questo lavoro è la diretta conseguenza del ciclo precedente sul quale già intervenivo con supporti precolorati, usando in quel caso pellicce sintetiche di vari colori. Da questa ricerca sui materiali sono emerse alcune peculiarità che ho voluto approfondire. In un’opera quasi completamente gialla intitolata Mostri Gentili, che illustra la raccolta di poesie omonima di mia madre Anna Ventura, io ritrovo i germogli che mi hanno portato a questo nuovo lavoro insieme anche ad una serie di opere dove la materia è messa sottovuoto e dove su tutto, domina il giallo. Da qui ho iniziato a sviluppare una ricerca fatta di tanti pannelli di questo colore che, insieme, danno grandi possibilità di composizione, ma anche il senso ondivago del flusso del mare. Ribadendo così l’andare e venire del flutto che è poi il senso di ogni mia ricerca che torna spesso su se stessa. In questo caso è stata un’ondata così grande da dare vita ad un vero e proprio mare, giallo”.
Come per il maestro Mark Rothko, che ha fatto del colore la sublimazione spirituale del suo fare artistico, anche per Stefano Ianni l’opera è un universo che esiste in funzione dell’osservatore, è pensata perché esso ne faccia parte e possa compiervi un’avventura, così l’ esperienza dell’artista è tesa a predisporre tale avventura. Lo spettatore – fruitore è chiamato ad essere in qualche misura comprimario, non della redazione dell’opera, ma di un comune progetto spirituale che coniuga la narrazione con la visione.
E in Mar Giallo questo progetto ha il sapore del gioco, dell’allegria che discende dall’invito che ogni pannello o modulo fa allo spettatore chiamato a sperimentare con il tatto e finanche, se si potesse, a scomporre e ricomporre i tanti tasselli secondo la propria sensibilità, scombinando così i piani dell’artista. Per perdersi nello stesso mare.
Ed è qui che sta il bello.
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Mare Giallo
“Mare giallo” è il titolo della serie di opere che Stefano Ianni sta producendo da due anni: un titolo impegnativo, che richiede riflessione sia sui singoli termini, che sulla loro relazione.
Mare
Il mare evoca il pensiero e il pensiero evoca il mare: insieme condividono la stessa rotta, sono la bussola che indica il percorso ai natanti per iniziare la “navigazione”.
Il pensiero è nato ai bordi dell’acqua, nelle città del Mare Nostrum.
Talete sosteneva che l’elemento liquido costituisce la sorgente del mondo;
Kant, che l’obbiettività è come un atollo circondato da un esteso e impetuoso mare,
Nietzsche sottolinea, del mare, il silenzio sospeso;
Foucault, narra la perdita di senso e significato del mare;
Si potrebbe (forse) affermare che il mare stimola il pensiero, come il cervello è stimolato dal Liquor in cui è immerso.
Mare, mare
La sola pronuncia del sostantivo “mare” evoca, in sé, sensazioni e caratteristiche diametralmente opposte: calma e tempesta; superficie e profondità; linea d’orizzonte e infinito.
Herman Melville, si spinge oltre: descrive il mare come un’infinita prateria.
Giallo
Anche il simbolismo del giallo si collega a sensazioni ambivalenti; da un lato il giallo caldo, oro che si potrebbe definire il “giallo della vita”; dall’altro il giallo stridulo, freddo, che si può intendere come giallo della malattia e della morte: il transito continuo tra due estremi crea ambiguità e produce immaginazione.
…ancora giallo
Il giallo è grammaticalmente, nel titolo scelto da Ianni, un aggettivo, ma assume, per la sua forza insita, il ruolo di un sostantivo: in questa accezione il giallo, semplicemente, è.
Parallelepipedi + Polartec 200/300
“La colza è tutta fiorita
il globo solare a levante
e la luna a ponente”
questo Haiku giapponese evoca le categorie di giallo presenti nel “mare” di Ianni, un giallo caldo, che tuttavia viene raffreddato dalla “pelle” di nylon che lo ricopre e che lo rende oleoso, atto a conservare, sottovuoto, i pesci (o la loro forma) che lo popolano. “Ombre” e “presenze” dipinte su tessuto di pelo sintetico “Polartec 200/300”, montato su tavole 30×40 e 30×50 a formare tanti parallelepipedi che compongono, come nella meccanica quantistica, la “materia”. Mattoncini che possono coprire, idealmente, spazi infiniti, che, come nel “gatto di Schrödinger vivono il paradosso della contemporaneità degli eventi, sono al tempo stesso relativistici, in quanto si adeguano allo spazio che li ospita, e assoluti nella ripetizione automatica e senza ripensamenti del soggetto.
Pesci I pesci nello scorrere filmico della serie, subiscono nel tempo una mutazione emotiva, passano dall’espressione viscerale e materica, alla sospensione metafisica: gli occhi, ben visibili, sono tondi e la bocca è aperta, senza respiro; “la pelle”, differentemente dalla prima parte del percorso, non lascia intravedere la materia “macerata dall’olio”.
“Grande giallo”
L’ultima opera di Stefano Ianni è il “Grande giallo”. Composta da 52 pannelli, rappresenta concettualmente una tappa fondamentale del suo percorso; si sviluppa su una superficie molto ampia (200X360 cm) in cui immerge completamente l’osservatore. L’istallazione verticale della composizione contrasta con il bisogno rassicurante di un “mare orizzontale “ e rafforza il senso di spaesamento dello spettatore.
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Stefano Ianni
Nato a L’Aquila il 7 dicembre 1964.
Insegna Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila.
Nel 1984 si è diplomato presso l’Istituto d’Arte di L’Aquila e nel 1988 presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Dal 6 aprile 2009 (data del terremoto che ha distrutto lo studio e parte dell’ abitazione in Via Rosso Guelfaglione 60 a L’Aquila) vive a Montesivano (PE) dove ha anche un piccolo studio in Via Aldo Moro 22.
Il lavoro è caratterizzato da una linea di ricerca, ripartita per cicli, che si sviluppa dal 1983 ad oggi.
Il primo ciclo di opere intitolato: “Cavallinità e labirinti” riguarda il periodo che va dal 1983 al 1988. Di questo ciclo hanno scritto tra gli altri: Enrico Crispolti (1987/1988), Tommaso Paloscia (1989). Del ciclo “Moduli nel labirinto” (1989/1990) hanno scritto: Pietro Civitareale (1989), Francesco Desiderio (1990). Del ciclo “Segnali nel labirinto” (1990/1993) hanno scritto: Franca Calzavacca (1990), Leo Strozzieri (1990), Giuseppe Rosato (1990). Del ciclo “I Materiali del Sogno” (1993/2001) hanno scritto: Giandomenico Semeraro (1993), Maria Augusta Baitello (1996), Caterina Lelj (1998). Del ciclo “Perimetra” (2001/2008) hanno scritto: Gianluca Marziani (2002), Armando Ginesi (2007), Marcello Gallucci(2008). Del ciclo “Still lives and memories in fur” (2011/2012) ha scritto Carlo Fabrizio Carli (2012). Del ciclo “Fluctus” (2013/2014) ha scritto Alessandra Angelucci. Del ciclo “Mar Giallo” (2015/2017) Marco Brandizzi e Angela Ciano.
Dal 1984 ha ordinato numerose mostre personali in prestigiosi spazi pubblici e privati. E’ stato invitato a numerosissime manifestazioni nazionali, di cui si citano:
il ”Premio Michetti”1986/1988/1990/1991/2004, il “Premio Termoli”, ”Alternative Attuali 1987”, il “Premio Sulmona”, il Premio “Salvi”1990/ 1992/ 1999, il ”Premio Avezzano”, il ”Castellarte ”, il “Premio Vasto” 1995/1996/1999, ”Arte 900” Montecatini, ”Itinerari 900” Bagnara Calabra, 3° Biennale Nazionale d’incisione Oderzo, Premio Arti Plastiche Monza, “Imago amoris” Giffoni (SA), “Link” Giffoni (SA), “Happy art” Giffoni (SA), Pescarart 2010/2012.
Nel 1992 è stato premiato a New York nell’ambito della manifestazione “Cristoforo Colombo Exhibit 1992” alla Pen and Brush Gallery. Sue opere sono state esposte all’estero: in Corea, Seoul – Università di Seoul, Dipartimento Arte, Olimpiadi 1988: “World Contemporary Art’s Exhibition”; in Bulgaria, Sofia – Museo Nazionale d’Arte: “XL Premio Michetti, Giovani Artisti Italiani e Bulgari”; in Brasile: “Artisti Italiani in Brasile”, alla Universidade Estudial de Campianas, alla Universidade Popular de Pelotas, al Museo d’Arte di Cuiaba; in Giappone, Kyoto – Museo Nazionale d’Arte: “Incontro con l’Arte Italiana”; in Danimarca, Copenaghen – Kongo Gallery: “Arte Italiana”; in Turchia – Gallery of Kadikoy Municipaly Istanbul – Foreign Education Partners 50th Celebration Anniversary Marmara University Fine Arts Istanbul.
Press Release
SOLO SHOW
Yellow Sea
Stefano Ianni
Russo Art Gallery ISTANBUL
FROM 27 April to 27 May 2017
An important event for the artist from L’Aquila Stefano Ianni who inaugurates in Istanbul, at the Russo Gallery the personal Yellow Sea. Located in the heart of the Turkish city gallery exhibit, in collaboration with the Cultural Association of NeoArtGallery Ferdan Yusufi and Giorgio Bertozzi, from April 27 to 27 May next the last of the painter research inspired to the sea specifically intended in its many connotations but especially as continuous flow, “fluctus” Latin wave intended as protected by the god Neptune then the yellow symbol of life and enjoyment of life, joy and imagination.
These two concepts together create intense works and great impact made using fleece fabric, foam rubber, transparent films and plywood, as is the case in the biggest size (200X360) of them entitled, precisely, “Large Yellow Sea” composed of as many as 52 panels, in which Ianni “fully immerses the observer in a vertical installation that contrasts with the reassuring need a” horizontal sea “and strengthens the sense of disorientation of the viewer”.
So begins a real voyage of discovery guided by yellow wave that makes you come across undefined sea creatures that have the thick and powerful line that simplifies and delete the details and highlights the strength and power of attraction. They are “Monsters Gentiles” (from “an artwork almost completely yellow titled Monsters Gentiles, illustrating the collection of poems homonym of my mother Anna Ventura, I rediscover the shoots that have led me to this new artwork together also to a series of works where the matter is placed under vacuum and where everything dominates the yellow “) that guide the viewer to not lose visual experience route and at the same time, are elements that bring us to reality, to our environment, whether sea , land or sky. These creatures take your hand and narrate to you the story of the Yellow Sea, to tell you the emotion of an ancestral place of mystery, dominated by the beauty and purity of a vital and positive force. “All these recent artworks, connected to radical change in my life after the earthquake that destroyed my city, tend to offer themselves to the public – explained Stefano Ianni -When I started to use synthetic fur, when it is not vacuum packed, I wanted my works are touched, it was a way to let the audience interact with my work. Now the sensational element is yellow.This type of yellow very strong and intensemuch saturated and load that suggests the highest positivity. It ‘a color very close to the spirituality of the white, at the same time has a large charge of physical energy, residue of sunlight. Conjunction with this the vital force there is the subject of the sea which is derived from both the dimensions of work, because I have realized more than fifty panels, both from the visual elements that interact with the yellow.These are also the remains of my previous research on still life. Residues of a reality that are part of my memory and which can resurface at any moment sometimes more defined, sometimes more essential or indistinct. But they’re always returns that become narrative elements “.As a teacher like Mark Rothko, who has made color the spiritual sublimation of his artalso for Stefano Ianni’s work is a universe that exists in viewer function, it is conceived that it will be part and can accomplishing an adventure, so the artist’ s experience is aims to preparing this adventure. The spectator – observer is called to be in some way co-star, not to the preparation of work, but a common spiritual project that combines storytelling with vision. And in Yellow Sea this project has the feel of the game, of happiness that comes down from the invitation that each panel or module is called the viewer to experience the touch and even if you could, to disassemble and reassemble the many pieces according to its sensitivity, messing up so the artist plans.
The exhibition is accompanied by a catalog with critical essays by the journalist and art historian Angela Ciano and Marco Brandizzi, Director of the Academy of Fine Arts of L’Aquila.
info: Mar Giallo
Russo Art Gallery Istanbul
Bogazkesen Cad 21/A, Tophane, 34425 Istanbul
dal 27 aprile al 27 maggio 2017
catalog at gallery
www.galleriarusso.it

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